giovedì 21 giugno 2007

faceva veramente caldo.. la democrazia annaspava

non mi ricordo se era sabato o domenica, avevamo preso uno dei treni speciali.. come mille altre manifestazioni.. stazione centrale di milano, quando l'architetttura è un presagio.. forse erano le 9.. sicuramente mi ero alzata presto. il treno, ammassati uno sull'altro, con le birre, il fumo, le chitarre e gli amici..avrebbe potuto essere una delle mille altre manifestazioni.. però io lo sentivo che l'aria non era la stessa, niente risate sguaiate, nessuno che si dimenava.. si sarebbe quasi potuto dire che eravamo una caravona piuttosto composta. carlo era morto. l'impegno era più forte della paura.l'idea di esserci, li esattamente, dove si prendevano le decisioni..era come essere molto vicini al poter dire la mia..ed essere ascoltata. carlo era morto. si sentiva già il profumo del mare.
poco prima di entrare in stazione il treno si era fermato in una di quelle gallerie che si incontrano lungo tutta la costa. e li si era proprio visto che non eravamo tranquilli. subito voci allarmate che dicevano che non ci volevano far entrare in città, l'odore di qualcosa in gallerie mi aveva rimandato subito la mente ai lacrimogeni. i nervi erano già a spillo..e probabilmente non era neacnhe mezzogiorno. mi ricordo (ma non vorrei sbagliarmi) che il treno era passato per la toscana, un giro lunghissimo..
faceva veramente caldo.ero con un'amica che portava il collarino, avevamo fatto un incidente in macchina la settimana prima.io non lo portavo. sul treno vevo visto tanti vecchi amici, con qualcuno parlavo, mentre seguivo la massa di gente senza sapere esattemente dove stessi andando, verso la città.. all'inizio era piacevole, la gente ballava, i genovesi lanciavano secchiate d'acqua dai balconi e noi li si ringraziava applaudendo e gridando..la massa di gente era impressionante, mi ricordo di aver pensato che se fosse successo qualcosa non avrei avuto nessun posto dove correre..e che probabilmente ci saremmo calpestati, tanto era la ressa..
le notizie arrivavano veloci..hanno caricato la testa.. ci sono scontri lungo questa via o lungo quella..si facevano cordoni per impedire ai black block di passare.. un gruppo era passato vicino a noi..erano stati respinti a fischi e imprecazioni..io avevo sudore freddo che mi colava lungo la schiena.faceva veramente caldo..saranno state le 2 o le 3 quanod il sole è a picchio..eravamo fermi mi ricordo che c'era un benzinaio vicino..cercavamo ombra, acqua, forse c'era una fontanella..le voci dicevano che avevano spezzato il corteo in 2 o piu parti..e stavano picchiando quelli isolati..da lontano si sentiva arrivare l'odore dei lacrimogini..i telefoni non andavano..non riuscivo a chiamare erika, che anche lei era li..ma ci eravamo già lasciate..so che i miei stavano morendo di paura ma non riuscivo a chiamarli a casa per tranquillizzarli..forte ricordo gli elicotteri che ronzavano sopra.. e qualcuno che alzava il medio..poi mi ricordo una famiglia, coi bambini, che mi aveva colpito perchè la situazione stava diventando tesa..bloccati, nel caldo, una ressa mai vista (forse solo a firenze..qualche tempo dopo)senza sapere niente, senza sapere quando sarebbe toccato a noi, i nervi iniziavano a logorarsi.. e io pensai che il padre doveva avere una bella forza per far sembrare ai bambini che era tt ok..così ce ne stettimo fino a quando la mia amica non iniziò a svenire per il caldo credo..la paura..mi ricordo che le avevo fatto un cappello di carta con un foglio di giornale..o forse glielo aveva fatto qualcun'altro. riuscimmo a fermare uno di quei furgoncini su cui passavano i medici volontari a raccogliere i feriti.dopo qualche minuto..forse 15..forse 20 non saprei ci lasciarono in una scuola, sopra c'era il media center, un sacco di stranieri, ricordo che qualcuno parlava spagnolo, dei monitor con delle immagini di indymedia, dei computer..molti giornalisti con dei bambini..probabilmente figlio loro bho. noi eravamo state messe in palestra..c'erano delle brandine..molte occupate..molti sembravano addormentati o morti..mi ricordo ad un certo punto una ragazza che camminava in qs palestra mi pare ci fosse una specie di scrivania con dei medicinali o cose cos'..era un pò tarchiata..forse era romana dall'accento ed era senza naso. aveva una cavità grumosa, scura in mezzo alla faccia.. una manganellata, uno scarpone in pieno viso...qualcuno era passato a dirmi di far riposare la mia amica e di farla bere e forse avevo bagnato una maglietta da passarle addosso. di fanco a noi c'era un uomo sulla 50ina, genovese, anarchico, con una bandana sulla testa, sembrava un pirata..ed effettivamente faceva il marinaio..bruno era conciato male.. ci aveva raccontato che era vicino a pza alimonda venerdi..e che quando era stato il momento di correre, lui era caduto, era stato calpestato e poi raggiunto era stato massacrato. mi ricordo bene il segno dello stivale sulla sua schiena..non riusciva ad alzarsi..l'aiutavo a portargli le cose e a metterlo seduto..con lui siamo stati in contatto anche dopo..poi verso il 2003, quando è morto suo padre, l'ho completamente perso. ciao bruno, spero tu stia bene.
la mia amica dormì la maggior parte del tempo..io andai in giro li intorno, ma avevo paura e non mi allontanava, andai dentro il cortile della scuola di fronte. verso sera lei stava meglio, ma io non volevo andare in stazione io e lei da sole.. decidemmo di passare li la notte e l'indomani si sarebbe visto che fare. in teoria saremmo dovute andare nella scuola di fronte, che era il dormitorio, per lasciare liberi i posti in infermeria, ma verso sera la gente aveva smesso di affluire ed eravamo rimasti in pochi.rimanemmo dove eravamo e cercammo di dormire..mi ricordo di essermi addormentata..esausta.
nella notte mi svegliarono dei rumori concitati.. la gente correva, venivano spostate sedie, scrivanie..molti urlavano. gli sbirri avevano accerchiato la scuola e stavano per entrare. la mia amica era in panico, non si muoveva..io non sapevo che fare. conoscete la sensazione di essere in trappola, di non poter scappare da nessuna parte? presi la mia mica sotto braccio e me la tirai su per le scale, seguendo un gruppetto che andava da quella parte, sopra, forse, c'era dove dormivano i giornalisti..ma non ho fatto in tempo a vedere perchè quelli avanti stavano correndo indietro, gli sbirri erano dentro, ed erano sopra. corremmo indietro, presi dentro con la maglieeta nella gamba di un tavolo divelto..una barricata. tornammo nella palestra e con un gruppo di ragazzi ci mettemmo dentro lo stanzino degli attrezzi. bruno era con noi. qualcuno fece girare dei caschi gialli da lavoro, non erano abbastanza per tutti..diedi il mio alla mia amica, che differenza poteva fare. aspettammo in silenzio. vicini tra noi. un minuto forse neanche..io pensai solo che era un'eternità..ma non riuscivo a pensare a niente..sentivo il rumore fuori di tavoli trscinati e sedie sbattute. sentivo il mio cuore forte. ad un punto pensai che potevo pisciarmi sotto, ma non successe. successe invece che arrivarono e ci dissero di uscire. nessuno di noi si mosse. lo ripeterono più volte più forte e mi ricordo che qualcuno degli sbirri disse che se facevamo come dicevano loro non ci avrebbero fatto del male.uscimmo uno alla volta. ci sdraiarono faccia a terra mani sulla testa. non ci toccarono. bruno non riusciva asdraiarsi perchè era troppo conciato, si inginocchio e più tardi ottenne di sedersi su una sedia.anche la mia amica, visto che portava il collarino.io me ne stavo li..sentivol'odore di plastica del pavimento della palestra. sentii quella di fianco a me che diceva cabrones..pensai a terrà e libertà e mi venne da ridere..una risata isterica. buttarono all'aria tutto..non so se stavano cercando qualcosa e se fosse gratuito. non ci toccarono.. non so quanto tempo sono stata così. poi mi ricordo che quello che doveva essere il capo disse qualcosa alla radiolina e si ritirarono e io respirai.

qualcuno parlò con me..uno mi parlò delle associazioni animaliste.. o forse vidi solo l'adesivo da qualche parte, o forse ne faceva parte lui. la mia amica si consolò con un francese belloccio dimentivandosi che ci fossi anch'io li e che avessi una paura fottuta anch'io.
credo che quell'animalista cercasse di distrarmi o distrarsi. ricordo di ver camminato avanti e indietro per un corridoio, senza riuscire a mettermi giu. ricordo di essermi alzata e seduta 20 volte in 20 posti diversi..

non mi ricordo se qualcuno mi disse che fuori c'era ancora tanto movimento o se sentii io i rumori o se entrambe le cose.. mi affacciai fuori e vidi la stradina stretta stretta piena di sbirri, in semicerchio avanti una 20 di metri, dovec'era l'entrata al dormitorio. feci 3 passi fuori dal cancello della mia scuola ma ebbi paura e tornai indietro, in fondo si vedevano un sacco di luci..ambulanze..polizia..forse molti erano giornalisti.. credo di aver camminato dentro la scuola, lungo la cancellata per avvicinarmi..forse i ricordi sono andati insieme con le immagini che si sono viste dopo nei telegiornali..

la memoria storica

questori, uffici politici, "mobile", calabresi, sacco, vanzetti, bresci, de lorenzo, stato di polizia, desaparecidos, pza fontana, pza della loggia, valpreda, pinelli - suicidato, peppino impastato, junio valerio borghese, feltrinelli, italicus, fausto, jaio, carlo..

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BASTA SEGHE

domenica 17 giugno 2007

ogni ammassamento di capre puzza

Un’ora qualsiasi di notte tra la seconda guerra del golfo e la guerra usa-russia contro ceceni.
questo è un annuncio funebre

16 giugno 2007 grandi gangli storici: qualche sbirro ha parlato della diaz. quasi ho pianto, a sentire quell'angoscia nelle parole dei testimoni.
(purtroppo come tutte le cose che mi fanno male tendo a dimenticarmene, per questo, ne scriverò qui presto)

8 febbraio 2004: in cecenia è presente al quaeda.. davvero. Continuano a prenderci per il culo e non facciamo niente. Io farò causa all’industrie di cicche per avermi slogato la mandibola. Mi farò risarcire, come quelle del tabacco. Porci.. andranno a colonizzare la cecenia..l’unica speranza è che ci distruggiamo tutti presto.. per questa notizia ho pianto.
Se si incazzase la gente che guarda domenica in sarebbe la rivoluzione.. ma quelli. Lasciamo stare..

zona franca: estemporanea.Voglio andare a sentire janis cantare in paradiso.pensa che figata..voglio buona musica, un buon sentire..buone vibrazioni.voglio il caldo e il sole..
Che strippo.ho davanti ancora 10 anni di giovinezza. Come li affronto?quando divento grande?quando posso riposarmi?quandoce l’ho fatta..è zona sicura?come cazzo funziona il mondo?
Voglio diventare buddista.. sturm und drang solo per autoisolamento