giovedì 23 ottobre 2008

un pomeriggio improbabile

melograno: protagonista

porcospino detto anche portoschino e porcoskin: coprotagonista

doors: sottofondo

superenalotto: abbiamo dato i numeri!

sono contenta di avere un paio di buoni amici!

lunedì 20 ottobre 2008

ne scelgo uno a caso

chi si ricorda del caso enron?
Nel 2002 la Enron improvvisamente fallì. L’avvenimento giunse del tutto inaspettato poiché ufficialmente l’azienda negli ultimi 10 anni aveva avuto una crescita molto rapida, decuplicando il proprio valore e raggiungendo il 7° posto nella classifica delle più importanti multinazionali degli USA.

La Enron, colosso dell'energia, settima industria Usa per fatturato, un giro d'affari superiore a quello di molti stati africani messi assieme, e' fallita licenziando migliaia di dipendenti.

Ma questo fallimento e' stato particolarmente disastroso perche' i dirigenti della Enron avevano avuto un'idea geniale: vendere azioni dell'azienda ai dipendenti costringendoli pero' a un accordo che li vincolava a non rivendere le azioni. Cosi' quando il valore della Enron e' crollato in borsa da 86 dollari a 26 centesimi, bruciando quasi 60 miliardi di dollari nel giro tre mesi, i dipendenti che avevano investito tutti i loro risparmi in quei titoli hanno guardato crollare le quotazioni in borsa, senza poter fare nulla.

Questo disastro da 60 miliardi di dollari ha colpito banche, assicurazioni, e milioni di risparmiatori.

Le azioni Enron erano considerate solidissime e negli anni '90 il loro valore era cresciuto di 10 volte. La stampa Usa magnificava la Enron: nel 1996 la rivista Fortune la indicava come l'azienda piu' innovativa del pianeta e il Financial Times nel 2000 l'aveva proclamata "Azienda energetica dell'anno".

Tutti compravano Enron, il suo amministratore delegato, Kenneth Lay, era amico intimo dei presidenti Bush, e tutti nell'alta societa' parlavano bene di lui e facevano a pugni per essergli amico.

E Bush si e' mostrato veramente rattristato davanti alle disgrazie che hanno colpito il suo amico.

Ora potete immaginare lo stupore di milioni di risparmiatori americani quando si scopre che i dirigenti della Enron non hanno perso una lira nel crollo in borsa. Anzi, pare ci abbiano guadagnato. Si', perche' loro non avevano firmato nessun impegno a non vendere le azioni della Enron in loro possesso.

La gente ha iniziato a sentire puzza di bruciato e si e' chiesta: ma come e' possibile che un colosso come la Enron fallisca cosi' improvvisamente? Dove sono finiti tutti i soldi? La Enron era arrivata a fatturare 130 miliardi di dollari all'anno.

Cosi' sono state fatte ricerche, aperte inchieste, ed e' stato come spalancare il coperchio dell'inferno.

Innanzi tutto si e' scoperto che quelli della Enron avevano trovato un metodo efficacissimo per essere simpatici: pagavano l'amicizia a peso d'oro.

Due milioni di dollari a George W. Bush dal 1993 a oggi, e piu' di 400 mila dollari al partito repubblicano negli ultimi 3 anni.

97.350 dollari a Phil Gramm, senatore repubblicano del Texas.

Ma a volte i favori non vengono pagati in denaro ma con sistemi piu' raffinati. Hanno ingenti pacchetti azionari il vice presidente Dick Cheney, Karl Rove, capo di gabinetto (250 mila dollari) Donald Rumsfeld segretario della difesa, il suo vice William Winkenwerder, il ministro della giustizia John Ashcroft, il vicesegretario al tesoro Mark Weinberger, il sottosegretario all'economia Kathleen Cooper, il sottosegretario all'educazione Eugene Hickock e gli ambasciatori in Russia, Irlanda e Emirati Arabi.

Alcuni dirigenti (e azionisti) della Enron sono poi entrati direttamente nel governo del paese: Larry Lindsay e' oggi consigliere economico del presidente, e Robert Zoellick e' diventato rappresentante Usa per il commercio. Facevano di tutto per dare l'idea che se gli affari andavano bene per Enron andavano bene per tutti. E non erano tanto schifiltosi: il 70% delle loro donazioni andava ai repubblicani, il 30% ai democratici. Tanto che Clinton minaccio' di interrompere gli aiuti al Mozambico se non fosse stato concesso alla Enron il diritto di costruire i suoi oleodotti.

E gia' che c'erano finanziavano anche i politici inglesi. Perfino il partito di Tony Blair ha ricevuto almeno 50 mila dollari da questa organizzazione benefica e John Wakenam, ex ministro dell'energia nel governo di Margaret Tatcher e supervisore allora della privatizzazione dell'industria elettrica britannica, siede nel consiglio di amministrazione della Enron.

Ma nessuno e' in grado di dire quanti politici e funzionari pubblici la Enron abbia foraggiato in tutto il mondo, si parla di decine e decine di milioni di dollari e di opere faraoniche realizzate per compiacere i politici.

Il 7 aprile 2000 la famiglia Bush siede al completo, in tribuna d'onore, per l'inaugurazione dello stadio di Houston, che la Enron ha pagato circa100 milioni di dollari. L'appalto della costruzione e' stato affidato alla Brown & Root, azienda che fa parte di un gruppo il cui amministratore delegato e' Dick Cheney, oggi vicepresidente degli Stati Uniti.

In cambio dello stadio e della sua gentilezza, la Enron ha ottenuto, negli anni una serie notevole di ammorbidimenti legislativi sull'energia e l'inquinamento.

E ha anche firmato un contratto da 200 milioni di dollari per la fornitura di energia elettrica alla citta'.

Tra gli altri risultati di questa politica lungimirante il fatto che oggi Houston, capitale del Texas, sia una delle citta' piu' inquinate degli Usa.

Ma perche' Kenneth Lay voleva avere tanti amici? Perche' aveva un progetto ambizioso che comprendeva una specie di monopolio dell'energia in buona parte del mondo, oleodotti che attraversano mezzo pianeta (Kosovo e Afghanistan compresi), leggi di sgravio fiscale per le aziende energetiche e addirittura una borsa on-line mondiale dell'energia e delle materie prime, controllata interamente dalla Enron e che, nata nel 1999, e' arrivata a registrare 6000 transazioni al giorno per circa 2,5 miliardi di dollari.

La Enron chiedeva aiuti, spallate a regolamenti comunali, deroghe ai controlli antitrust, robetta.Ma via via che oggi le inchieste procedono viene fuori ben altro.

Innanzi tutto i procedimenti penali in corso mettono alle strette, insieme a molti dirigenti, l'ex vicepresidente della Enron, Clifford Baxter. Alle richieste sempre piu' insistenti di fornire documentazioni contabili la Enron oppone un fermo rifiuto, vengono pubblicate dalla stampa fotografie di dipendenti Enron che portano via casse e casse di documenti dalla sede della compagnia. Ma l'inchiesta va avanti e un mattino Clifford Baxter viene trovato morto in un'auto, all'interno di un parcheggio di Houston. Ha una pistola in mano e la polizia dice che si e' suicidato sparandosi alla testa.

Ma la situazione diventa ancora piu' grave quando si scopre che i dirigenti della Enron avevano costituito una rete di societa' che prendevano commesse di lavoro dalla Enron fatturando cifre vertiginose che finivano in compiacenti paradisi fiscali. E non si tratta delle misere 64 societa' fantasma del povero Berlusconi.

Le societa' sussidiarie della Enron sono 881, domiciliate in alcuni tra i piu' affidabili paradisi fiscali del pianeta: 692 alle Cayman, 119 alle Turks e Caicos, 43 alle Mauritius, 8 alle Bermuda. Questo meccanismo raffinatissimo e' servito per stornare guadagni prima e per nascondere le perdite. La Enron nella sua fase discendente e' riuscita a contabilizzare 600 milioni di profitti inesistenti. Tra l'altro, grazie a questo sistema la Enron e' riuscita a non pagare una lira di tasse in 4 degli ultimi 5 anni. Anzi, nel 2000 un'imposta di 112 milioni di dollari si era trasformata alla fine in un credito di 278 milioni di dollari.

Sostanzialmente si svuotavano le casse dell'azienda e si faceva a meta' con i politici e con le istituzioni addette al controllo della regolarita' dei bilanci.

Si', perche' la Enron era sottoposta, in teoria, a fior di controlli. E oggi, a fianco dei dirigenti Enron, sul banco degli imputati siede anche David Duncan, dirigente della societa' di certificazione, Arthur Andersen, accusato di aver distrutto documenti rilevanti riguardanti la Enron.

Duncan, appellandosi al Quinto emendamento costituzionale, ha dichiarato di non voler testimoniare contro se stesso, a meno che non gli venga garantita l'immunita'. Ma il deputato James Greenwood, presidente della sottocommissione della Camera davanti alla quale Duncan e' comparso, e' andato giu' pesante. Si e' rivolto a Duncan dicendo: "La Enron svaligiava la banca, la Arthur Andersen forniva l'auto per scappare e lei era al volante".

Ma questa e' una storia piena di colpi di scena.
E in effetti la rapina in banca e' stata la piu' grande della storia del mondo. E i metodi usati lasciano a bocca aperta.

Come sapete Los Angeles e' la citta' che in 15 anni ha sconfitto l'inquinamento. Pochi sanno pero' che questo e' avvenuto nonostante una serie impressionante di cause intentate contro l'amministrazione della citta' e lo stato della California, accusati dai produttori di auto di limitare la liberta' di commercio con leggi che impediscono la circolazione delle auto piu' inquinanti.

Ma la strada legale deve essere sembrata troppo incerta alla lobby del petrolio e allora la Enron ha organizzato un dispetto di proporzioni bibliche. E' riuscita a diventare fornitrice di energia elettrica anche in California e ora e' accusata da molti di aver scientemente organizzato il grande, disastroso black aut dell'anno scorso al solo scopo di mettere in difficolta' la politica antinquinamento della citta' e ottenere maggiore liberta' nella produzione di energia elettrica.

E c'e' infine chi ricorda che la Enron, la prima finanziatrice della campagna presidenziale di Bush, sia l'azienda che ha tratto i maggiori guadagni dalla guerra in Kuwait e in Kosovo e, se non fosse fallita, avrebbe ricavato guadagni enormi anche dalla guerra in Afghanistan... E c'e' infine chi ricorda un film nel quale un presidente inventa una guerra finta per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dallo scandalo che sta per travolgerlo. Ma nei film e' tutto finto. Nella realta' le guerre si combattano davvero con vere bombe e veri morti.

sabato 18 ottobre 2008

froci e finocchi - luoghi comuni #2


(foto diane arbus)

i maschi eterosessuali del mondo occidentale considerano abitualmente i maschi omosessuali effeminati.
ma da un punto di vista storico ed etnografico la forma più comune di relazioni omosessuali maschili istituzionalizzate non si riferisce ad arredatori o coreografi bensì a GUERRIERI.



nell'antichità per esempio, i soldati greci erano regolarmente accompagnati in battaglia da giovani ragazzi che avevano la funzione di partner sessuali e ai quali, in cambio, venivano insegnate le arti del combattimento.
a tebe c'era un corpo di uomini scelti detto Battaglione Sacro, la cui fama di invincibile coraggioera dovuta all'unità e alla devozione delle sue coppie di guerrieri maschi.



gli antropologi hanno osservato in molte parti del mondo questi comportamenti:
gli Azande, nel sudan meridionale avevano un esercito permanente costituito da giovani scapoli. questi giovani guerrieri "sposavano" altri ragazzi con i quali soddisfacevano i prorpio bisogni sessuali fino a quando raggiungevano la ricchezza (in bestiame) necessaria per sposare una donna.



negli altipiani della papua nuova guinea le relazioni omosessuali fra ragazzi apprendisti guerrieri e giovani guerrieri sono parte integrante di un lungo ciclo di iniziazione maschile destinato a creare guerrieri coraggiosi. nella bellicosa tribù dei Sambia i ragazzi in età pre puberale sono tolti alle madri e messi in circoli di soli maschi sui 20 anni. per circa 7 anni il più giovane pratica la fellatio a quello più vecchio. solo se inghiotte, il ragazzo potrà diventare un uomo fortunato e un guerriero coraggioso...poi si sposano con le donne.
tra i sambia e altre società analoghe della papua nuova guinea la solidarietà che si crea nei circoli maschili, l'addestramento alla crudeltà, e alla mascolinità, la distribuzone di liquido seminale donatore di vita danno la loro ricompensa sui campi di battaglia.



per tornare alla grecia classica la forma di apprendistato omosessuale militare si trasformò in un apprendistato filosofico; dal simposio di platone si evince che: dormire con le donne aveva cm unico risultato la procreazione di un corpo, dormire con gli uomini permetteva l'elevazione della vita spirituale.
( in realtà in grecia antica, come in cina, nella persia medievale, a bisanzio l'mosessualità era consacrata innanzitutto allo sfruttamento di persone di rango inferiore di entrambi i sessi ad opera delle potenti classi dominanti fortemente androcentriche).

ancora un esempio: gli omosessuali indiani del Nord america, noti col nome di berdache, sono un esempio di categoria sessuale non uomo-non donna rispettata e considerata fruitrice di doni soprannaturali e sciamanici. i berdache si vestivano come le donne e offrivano le loro prestrazioni sessuali a un guerriero particolarmente valoroso, di fatto in qualità di moglie, di fianco alle altri mogli del guerriero. per un guerriero avere un berdache rappresentava un grande onore e non intaccava la sua mascolinità. per la moglie femmina, era un grande aiuto per le faccende domestiche.



potrei andare aventi ancora ma credo il punto sia chiaro.

l'ostilità verso i comportameni omosessuali, culturalmente insita nei comportamenti umani, è una scoperta piuttosto recente:
reagendo alla possibilità di un diffuso fallimento riproduttivo causato dal passaggio dell'economia agricola a quella industriale, i datori di lavoro promossero una legislazione che condannava e puniva severamente ogni forma di rapporto sessuale non riproduttivo. questa politica aveva l'obiettivo di rendere il sesso un privilegio, accordato dalla società solo a chi ne faceva uso per la procrazione: omosessualità, mastrurbazione, rapporti prematrimoniali, contraccezione, aborto divennero i nemici principali delle forze schierate a favore del sesso riproduttivo...

sabato 11 ottobre 2008

fatemelo dire

sicchè poter dire: "io l'avevo detto" mi fa gongolare l'ego..
in risposta a chi dice che studiare storia sia palloso e inutile...

vorrei dire che io di questa stracazzo di crisi mondiale parlo almeno da un anno.
che inoltre mi sono tolta quei quattro soldi dalla banca già da un bel pò
(che anche se sarà inutile perchè magari si manifesterà come licenziamenti o che altro..che ne so, mica sono un'economista)
e che ho consigliato alla mamma e a papà, che stanno entrambi cercando casa, di trovarsela con un bel pezzettino di terra per farsi l'orto.
dio mi è testimone!!

parlo un pò di quello che mi piace - luoghi comuni #1

continuo a discutere con persone che hanno della storia una concezione scolasticamente italiana: pedantesca e superficiale.

la cosa che mi disturba di più è quando tolgono dignità scientifica alla storia perchè (cito a memoria) "è scritta dai vincitori".


quindi ho deciso di annoiarvi un pò spiegando come abbiano scoperto l'acqua calda e come ciò sia un processo assolutamente naturale per la storiografia.


non è che gli storici influenzano la storia, la fanno.

e gli storici sono figli del proprio tempo.

mi spiego: la storia non è un nocciolo di fatti, ma interpretazione, un continuo processo di interazione tra storico e fatti storici, un dialogo fra presente e passato.


alla domanda "cos'è la storia?", la nostra risposta riflette, con maggiore o minore consapevolezza la nosstra situazione odierna e contiene in se la risposta ad un altra domanda "qual'è il nostro giudizio sulla società in cui viviamo?"

l'800 è stato l'età doro dei fatti e si sosteneva (per esempio ranke) che il compito dello storico fosse semplicemente quello di mostrare le cose come erano andate.

ai positivisti non parve vero: accolsero questo culto dei fatti a braccia aperte.

è questa l'immagine che il senso comune ha della storia: la storia consiste in un complesso di fatti accertati, lo storico trova i fatti nei documenti.


per quanto riguarda i fatti che, per cos' dire, costituiscono la colonna dorsale della storia (es: la battaglia di hasting fu combattuta nel 1066 ed è fuor di dubbio che sia stata nel 66, non nel 64, non nel 68 e qui non c'è niente da interpretare) la scelta di questi fatti fondamentali (identici per tutti gli storici) non dipende da una qualità intrinseca dei fatti stessi, ma da una decisione a priori dello storico.

prendiamo mommsen e la sua "storia di roma": mommsen era un liberale tedesco (metà 800 ca.) disilluso dagli esiti delle rivoluzioni del '48 e dalla confusione che ne seguì. egli avverte la necessità di un uomo forte che facesse piazza pulita delle macerie lasciate dalle fallimentari aspirazioni del popolo.

non si potrebbe valutare la sua opera storica correttemente se non ci rendessimo conto che la sua visione idealizzata di cesare è frutto di questo desiderio di uomo forte capace di salvare la germania dal disastro.

per cui quell'opera ci dice tanto dell'antica roma quanto della germania di metà 800.

ma ciò non inficia la qualità dell'opera: la grande storiografia nasce quando la visione del passato da parte dello storico è illuminata dalla comprensione dei problemi del presente.


consideriamo ora questa altra cosa: non tutti i fatti del passato sono fatti storici.

che io ieri sia uscita a bermi una birra con gli amici è un fatto del passato tanto quanto cesare che passa il rubicone.

si dice che i fatti parlino da soli.

non è così: è lo storico a decidere quali fatti debbano esssere presi in considerazione, in quale ordine e in quale contesto.. i fatti del passato che diventano fatti storici, quindi,tributano agli storici il loro status

es: un venditore nel 1850 in seguito ad un litigio, fu linciato da una folla inferocita.

è un fatto storico? direi di no

questo episodio è stato registrato da un testimone oculare in un semignorato libro di memorie, tuttavia non era mai stato citato in un libro di storia.

ad un certo pnt un professorone di oxford (tale Clark) lo cita nelle sue lezioni universitarie.

è diventato un fatto storico? direi ancora di no.

si è solo avanzata la sua candidatura nel ristretto club dei fatti storici. poi si aspetta che qualcuno lo presenti e se ne faccia garante, prima nelle note a piè di pagina, poi in qualche articolo di riviste scientìfiche, poi nei libri... oppure potrebbe essere ignorato.

ciò che porterà all'una o all'altra alternativa sarà l'accettazione o meno di altri storici, della comunità scientifica, della validità e dell'importanza della tesi o dell'interpretazione.


è, in definitiva, un problema di interpretazione.

un esempio molto quotidiano: nel medioevo gli uomini erano profondamente religiosi... una cosa che si legge spesso.

ma in che modo sappiamo questo?ciò che sappiamo della storia medioevale è stato scelto per noi da generazioni di cronisti legati professionalmente alle pratiche religiose, che pertanto ritenevano la religione molto importante.

è possibile che una quantità di altri fatti, che potevano dimostrare il contrario siano stati taciuti.


la storia che leggiamo è una serie di giudizi tradizionalmente accettati.


questo il motivo per cui la storia di genere sia una scoperta piuttosto recente, ovvero da quando la donna ha iniziato ad essere riconosciuta come individuo.

qusto il motivo per cui la forte tradizione anticlericale (italiana) del rinascimento passa quasi completamente sotto silenzio nei libri di storia delle superiori e sopravvive solo nelle poche pagine dedicate al genere delle pasquinate nei manualoni di italiano delle superiori (vd rinascimento anticlericale - niccoli)

questo il motivo per cui (parere personalissimo) la bibbia non possa essere un testo di riferimento per chicchessia


poi si potrebbe parlare di come sia molto più difficile il ruolo dello storico che si occuopa di storia contemporanea rispetto al medievista... magari la prossima volta.


stesso discorso per i documenti: non ci troviamo dentro una verità, non possono dirci di più di quanto l'autore pensava.

l'uso che lo storico ne fa è un'elaborazione di un'elaborazione.
ovviamnete fatti e documenti sono indispensabili per lo storico. non bisogna tuttavia farne dei feticci.
in conclusione dice collingwood: "i fatti storici non ci giungono mai in forma "pura" dal momento che in qs forma non esistono e non posono esistere: essi ci giungono sempre riflessi nella mente di chi li registra".

lo storico si impradonosce del tipo di fatti che ha deciso di cercare.
la storia è essenzialmente interpretazione e interazione fra passato e presente
il motivo per cui ci si scandalizza tanto di questa cosa è che nelle scuole dell'obbligo non si studia storia, ma libri a memoria

tutto ciò non toglie nulla alla storia. è la storia.

giovedì 9 ottobre 2008

quando qualcuno ha il coraggio di dire le cosa in faccia

guardate questo, e grazie a chavez.. non dico altro

http://it.youtube.com/watch?v=TI0_VzFxTzs

(grazie anche a cri)

è gradita presenza numerosissima

MILANO - SABATO 11 OTTOBRE 2008

ALLE ORE 11.00

PRESSO L'OSPEDALE LUIGI SACCO

In Via Giovanni Battista Grassi 74

PRESIDIO DI PROTESTA


In risposta alle inaccettabili affermazioni della dottoressa Chiara Atzori:
che dichiara:

"Nei paesi dove è avvenuta la normalizzazione dell'omosessualità i risultati sanitari sono stati devastanti"

DIFFONDETE NELLE MAILING LIST E SUI SITI!

da Gay.it:
Ai microfoni di Radio Maria, l'infettivologa Chiara Atzori sostiene che i gay hanno un comportamento promiscuo e narcisista che avrebbe effetti sanitari devastanti.

Secondo l'infettivologa Chiara Atzori, che durante la trasmissione radiofonica "Il medico in diretta" risponde alle domande degli ascoltatori di Radio Maria, la 'normalizzazione' dell'omosessualità attraverso il riconoscimento dell'orientamento omosessuale come non patologico, la legislazione sulle coppie di fatto e sui diritti delle persone LGBT, ha effetti sanitari devastanti in termini di diffussione di malattie come l'Hiv. Lo dimostrerebbero, a suo dire, i dati sanitari statunitensi e anglosassoni (che cita senza approfondire). Ancora più pericolosi, da questo punto di vista diventanoi bisessuali che, sempre secondo la dottoressa Atzori, farebbero da 'ponte' tra il mondo gay e quello etero, espondendo quest'ultimo ad un maggiore rischio di contagio. Guardate il video per sentire tutto l'intervento della dottoressa.


riferimenti:
http://www.gaynews.it/view.php?ID=79396

ecco la trascrizione della puntata:

Chiara Atzori. Pronto?

Pronto?

Chiara Atzori. Bongiorno?

Bongiorno.

Telefono da La Spezia, faccio parte di un gruppo religioso, del terz'ordine francescano. Tra di noi c'è nè tanti che pensano di legalizzare l'omosessualità. Anche io incontrato frati e preti che pensano di legalizzare così. E io penso anche come legalizzare la droga leggera.

Secondo lei se si legalizza tutta questa storia che per me non va legalizzata perchè come diceva appunto lei Dio ci ha fatto così e così dobbiamo essere.

Secondo lei va ad aumentare questo aids o va a diminuire...

Chiara Atzori. Sì...

Questa è la mia domanda.

Chiara Atzori. Bhe direi che la domanda è molto chiara e che la risposta era già nella conversazione di oggi però personalmente credo che non sia ragionevole negare che nei paesi dove è avvenuta la normalizzazione dell'omosessualità, e quindi in qualche modo la depatologizzazione intesa come, così, equiparazione un modo di essere come un altro i risultati sanitari sono stati devastanti.

E questo è un dato di realtà che si evince sia dagli studi epidemiologici degli Stati uniti d'America, direi ancora di più dai dati inglesi, in cui veramente la prevalenza delle infezioni nella popolazione omosessuale sono estremamente elevate ma sopratutto dove, purtroppo, anche la propagazione di una normalizzazione dell'omosessualità non fa altro che incrementare anche i comportamenti cosìdetti esplorativi.

Cosa vuol dire?

Che appunto anche la bisessualità diventa una norma ma se nel gruppo del comportamento omosessuale esiste un altissimo rischio il ponte della bisessualità lo porta fuori dal gruppo dell'omosessualità e lo, in qualche modo, apre anche a quella che è la maggior parte della popolazione che è eterosessuale. Questo è il dato di realtà.

Cioè il dato interessante è proprio questo cioè che non si tratta di stigmatizzare come brutti, sporchi e cattivi quelle persone, quegli individui, che hanno un orientamento omosessuale, ma riconoscere un dato oggettivo: in quel tipo di orientamento esiste una tendenza alla promiscuità, a comportamenti autodistruttivi, narcisistici, all'abuso di droghe ecc. che è legato intrinsecamente a che cosa?

A quell'orientamento, perchè si è visto che cosa?

Contrariamente a quello che si ipotizzava, che fossero così diciamo a volte strani o trasgressivi perchè non erano accettati, che questo tipo di comportamento invece è continuato e anzi si è dilagato proprio nei paesi in cui è avvenuta la cosìdetta "normalizzazione".

per cui non è la normalizzazione che fa scendere o anzi porta ad una crescita o una maturazione umana di queste persone, continua a persistere una gravissima forma di immaturità, tra virgolette, della persona e questo a discapito del fatto che però la normalizzazione apre le porte, anche a livello educativo, a dei modelli che non sono buoni.

Quindi in questo senso è chiaro che dobbiamo essere molto realistici, al di là del credo religioso, sul fatto che dove una nazione normalizza a livello proprio legislativo equiparando per esempio le unioni omosessuali a quelle eterosessuali, il modello educativo trasmesso fa si che quello che comunque a livello culturale veniva considerato diciamo una eccezione, quelcosa di particolare, venga considerato come normale e che quindi non si vede perchè non deve essere praticato, percorso, ricercato.

E' questa la pericolosità quindi di rendersi conto che la normalizzazione non è come si pensa un modo per dire alle persone che hanno questo orientanto "ti voglio bene" quelllo glielo posso dire indipendentemente dalla normalizzazione, ma riconoscere che la persona con un certo orientamento ha una ferita, e quindi le voglio bene, ma riconosco la ferita e quindi non normalizzo la ferita, altrimenti quello che è tra virgolette una ferita, potremmo definire patologia, considerata come normalità è chiaro che verrà ad essere una trappola per quelli che invece vi si inoltrano pensando che sia qualcosa di normale [...]

lunedì 6 ottobre 2008

S-Coerenze

(da queerblog)

francia: Dopo la morte di Bernard Kessdijian,si sta cercando il nuovo successore al ruolo di ambasciatore francese in Vaticano... i nomi proposti e rispediti al mittente non sono pochi: Max Gallo non ha accettato fin dall’inizio la proposta, un secondo nome non è stato approvato perché si stato sposato per ben tre volte, con due divorzi alle spalle e il terzo “papabile” era Jean-Loup Kuhn-Delforge, segretario generale aggiunto del Quai d’Orsay, omosessuale dichiarato e militante. Nulla di fatto.

che dire, almeno sono coerenti

austria: l'estrema destra di Haider, volto del neonazismo a tinte populista austriaco, stravince a fine settembre le elezioni. Evidentemente non ha nuociuto a Jorg Haider la campagna di stampa che ha rivelato una sua presunta passione per i giovani militanti maschi del suo partito. una serie di foto lo ritraggono dentro un bar a bere birra, allacciato a giovanissimi ragazzi (minorenni) tutti di sesso maschile. In atteggiamenti che è solo un eufemismo definire “camerateschi"
qui qualche foto



ecco il vero maschio di destra!!

insulsi..
mi chiedo come mai nel nostro illuminato Paese non esista un ministero per l'etica e l'integrità.. prorpio come in uganda..sarà solo questione di tempo..
Il Papa lancia la lettura integrale della Bibbia in televisione...

sarà...

a me ricorda tanto i predicatori o i flagellanti che giravano di città in città nel medioevo.


(goya)