martedì 28 agosto 2007


E se provassi con gli occhiali?


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Rigurgito: la morte è insopportabile per chi non riesce a vivere

C'era tempo di canzoni e musiche cosi' forti che incontrarle ora in qualche traccia nascosta del pc fa ancora male.. c'era un tempo di musiche e parole così forti che incontrarle ora in qualche traccia sperduta della mente....
c'era il tempo tutte le notti tardi con gli amici a giocare a scala o a scacchi, con un po' di rosso.. e parole di rivoluzione che saltavano fuori dal cuore fresco..e pertini attaccato alla parete ci benediceva.
poi c'era il tempo delle corse in macchina a tarda notte..solo per rubare un bacio o l'amore.. per risolvere un problema che in quel momento era l'unica cosa che esisteva.. perchè la nostra amicizia era esattamente quello che eravamo.
E poi c'era il tempo delle sbornie sdraiata sul marciapiedi giurando su dio ogni volta che sarebbe stata l'ultima.. e c'erano le notti di droga.. a dormire in inverno davanti una stufa a gas nella taverna o cantina di qualcuno e muoversi a scossoni, ogni volta che il caldo superava il fascio di nervi impegnati a darmi benessere..sempre troppo tardi..e l'odore del gas.. e qualcuna che mi teneva fra le braccia..e c'era il pugno alzato ai concerti.. le parole d'ordine di lotta e ribellione.. c'erano i libri che ci prestavamo..e le citazioni che solo noi potevamo capire fra di noi..e il mondo era nostro.
e c'era la mia ammirazione per gli amici che suonavano o cantavano o giocavano..e ballavano.. mai invidia.. mi sentivo al mio posto, fra la mia gente..
e le notti a correre a piedi nudi per strada.. ringraziando un dio qualsiasi di averci dato gli uni agli altri..avendo l'assoluta certezza che non sarebbe mai finito, finchè la musica suonava nell'autoradio..
avevamo energia per vivere, e il piacere di farlo.
I boschi dove facevamo l'amore, in due, in tre, in quattro.. e se guardavamo le stelle vicini al fuoco era la stessa sensazione..
i sabati notte a milano..la macchina su zara..piena di entusiasmo che usciva dal finestrino assieme al fumo..e la domenica svegli tardi a fare due passi al laghetto..a leccare le ferite di un due di picche o gloriarsi della scopata che non era mai cosi' fantastica come era sembrata la notte prima.
com'è finito male tutto questo..che peccato..quante persone sulla strada..quante lacrime..come quelle di nostalgia..togliendo tutte le cose brutte che sono venute dopo...
solo per una canzone che non sentivo più da un tempo che sembra una vita..cosi' mi guardo le foto, riporto alla mente sensazioni e me le godo..dimenticando per stasera il male che ho provato nella distruzione di tutto questo..tappa della vita..come quella di tutti.. ma per me rimane speciale.. e mi sorprendo del mio sorriso in quella foto.

- io mi accorgo che si è giocato forte per i nostri nervi e così anche la sylvia che mi scrive un letterone che mi farà piangere e bestemmiare. dice che abbiamo pagato troppo caro il prezzo per la ricerca di una nostra autenticità, che tutto quanto abbiamo fatto era giusto e lecito e sacrosanto perchè lo si è voluto e questo basta a giustificare ogni azione, ma i tempi sono duri e la realtà del quotidiano anche e ci si ritrova sempre a fare i conti con qualche superego malamente digerito; che è stata tutta un'illusione, che non siamo mai state così libere come ora che conosciamo il peso effettivo dei condizionamenti....... ci ritroviamo con benedetto e la sylvia lungo il corrdioio mentre le fanno la lavanda gastrica e ci diciamo forza forza che gliela fa, ma c'è quasi nausea per quegli anni sbandati e quel passato che vorremmo anche noi rigettare insieme alla nanni, quel pomeriggio vuoto di febbraio- P.V. Tondelli (mimi e istrioni)