come tutte le volte che patti smith torna in italia tutti i miei impegni spariscono
come tutte le volte inizio il passaparola con l'entusiasmo di una bimba
e come tutte le volte mi godo l'attesa come si aspettano i pacchi a natale
ma quest'anno è stato diverso.
quest'anno è stato i n s u p e r a b i l e !!!
quest'anno la trasferta aveva meta a torino al parco della pellerina: tempo incerto, compagnia incerta, destinazione traffic
il viaggio è stato piacevole e caldo, mano fuori dal finestrino e occhialoni di sonia per me alla guida. musica a manetta e tante cose da raccontarci con so che è reduce di 9 mesi tra le vaches di un paesino della francia.
cose c'è di meglio di un viaggio in macchina con la tua migliore amica per rimettersi alla pari?
e con delia ovviamente.. aparte qualche scazzo da fidanzate, ero veramente contenta che potesse conoscere questo aspetto di me. perchè il concerto di patti non è una serata.. è un'emozione.
e che dio inculi i petrolieri..noi si va a metano.
quando arriviamo è ancora presto..i massimo volume che poetano qualche nota..bravi bravi..li ascolto di sfuggita mentre cerco qualche posto per fare pipì..tutti gli alberi sono a guardia di tende..così..in cerca del mio angolino, mi giro un pò tutto il parco, guardo le persone e mi chiedo perchè ho smesso di andarmene in giro, visto che stò così bene.
intanto che aspettiamo che patti esca inizia a piovere.. prima quattro gocce.
fra me e me penso: no rain no rain e mi ritrovo a canticchiare la canzone di woodstock ad alta voce.


il cielo si scurisce

ma inizia a scendere come la madonna, i tuoni sono forti e i lampi cadono sempre più spesso.
così ci mettiamo in un angolino ma l'ombrello non basta più.
mi sembra un bel ricordo del passato: un bel problema da risolvere e nessun mezzo per farlo!!
niente che mi piaccia di più che fare robinson crusoe: mi metto all'opera e in 5 minuti costruisco una tettoia. strappo qualche laccio con la chiave della macchina e tiro un telo delle transenne legandolo con un pezzo di catena che trovo in giro.

un francese-gallese azzoppato ci presta la stampella per completare la struttura.
chiacchieriamo e dividiamo birra e riparo con altri due ragazzi e gli amici del francese-gallese.
mi sporco e mi infango per fare tutto questo: sono molto fiera di me. mi ricorda tanto quando me ne stavo a Guvano e poi in giro per le città.
quando smontavo e rimontavo la mia casa di posto in posto, mi creavo le cose di cui avevo bisogno con quello che trovavo in giro.
mi ricordo di quando qualcuno degli elfi aveva costruito un forno.
mi chiedo perchè non sono ancora così, a stare per strada.
poi mi ricordo di come era dura e di tutte le cose brutte e mi sento contenta che, a fine serata, ritorno alla mia casa.
eppure mi sento molto più in gamba di tutti quei fenomeni che nel mezzo del temporale si rifugiano sotto un albero.
li sotto la sò tira fuori il suo neo-francese adenoidale, ma mi piace, sorrido.
anche questo mi ricorda tante persone che ho incontrato sulla strada.belle persone.
ma il nostro riparo non dura molto, patti decide di uscire proprio mentre il cielo si sfoga con tutta la sua violenza di temporale estivo.
salto il più avanti che posso con delia per mano, ho su il cappuccio, cerco di stare sotto l'ombrello ma dopo le prime quattro note ho già deciso che non me ne frega un cazzo dell'acqua.


dopo otto note ci conosciamo già tutti fra di noi, quelli che eravamo vicini: due o tre ragazzi di biella. uno dice: non si esce vivi dagli anni 80. e siamo già in confidenza. poi dei ragazzi che cercano di rubare il telo dove si riparavano quelli davanti. più quelli si incazzano, più noi dietro, ci godiamo l'acqua..che aumenta sempre di più.
salto come una disperata, come al solito patti mi ha preso fin dentro le viscere, una, di fianco, salta e balla con me. si appoggia spesso a me, è piena, o fatta, ma mi piace il contatto. io, che odio le persone.
uno con la mantellina gialla continua a chiedere dei suoi amici. ma come faccio a sapere io dove sono i suoi amici.
si sta bene, fa caldo, nonostante l'acqua. c'è un buon odore di sigaretta e sudore e fumo.
voglio andare più sotto. calpesto quello che devono essere giornali e plastica ridotti in pappa. per terra è tutto morbido.
arrivo quasi davanti ma sotto deve essersi formata una pozzanghera gigante.
ho l'acqua fin sopra le caviglie.
qualcuno dietro si toglie una scarpa e la svuota sopra di noi. rinuncio al cappuccio.
ho l'acqua fin dentro le mutande. gli ombrelli davanti si sono chiusi sotto minaccia di quelli dietro che non vedevano.


tra una canzone e l'altra grido a patti: vieni qui sotto con noi!!
forse avrei dovuto gridarglielo in inglese
fulmine e tuona..a tempo di musica
le canzoni che fa sono quelle che io definisco per un concerto standard: i grandi successi senza poesie o introspezioni...l'interpretazione è magnetica, come ha detto bene delia.
rock puro e semplice. energia.



poi because the night. Prima di questa canzone Patti Smith si è rivolta al pubblico dicendo:
"Dio ci ha mandato la pioggia stasera, ma quando tornerete a casa dopo il concerto o domani o in qualunque momento, sedetevi tranquilli sul divano, rilassatevi con una doccia o un thè caldo e cominciate a sognare...."
mentre canta rock'n'roll nigger mi ritrovo uno sopra la testa che ondula tra le teste e le braccia, mi prendo una pedata sul collo e lo aiuto a passare oltre.
non ci credo.. stiamo pogando..non mi succedeva da anni
è incredibile. non mi divertivo così da un sacco di tempo.
lei dice: you are the future
free money, people have the power.
è il delirio
poi una si sente male, proprio davanti a me. le faccio spazio a braccia per arrivare alla transenna davanti, non più di due metri, che mi sfiaccano.
chiamo uno dall'altra parte, lo aiuto a sollevarla per farla andare di la e finalmete....sono prorpio sotto.
sta smettendo di piovere,le luci del palco si riflettono sulla nostra pelle bagnata. io sono fradicia. tra una canzone e l'altra mi strizzo capelli e maglietta. fa sempre molto caldo.
le ultime canzoni:salto come una disperata e canto a squarcia gola. sono sfinita e in tachicardia. per fortuna finisce anche il concerto. sennò li davanti, sarei andata avanti fino allo sfinimento!
saluto la patti, come se fosse venuta li solo per me, mi guardo intorno, cerco sonia e delia che ho perso da un pò, intanto chiacchiero con qualcuno.
ha smesso di piovere. ci ritroviamo e ci sediamo a prendere fiato. siamo tutti entusiasti e distrutti, come se fosse durato 20 ore invece di 45 minuti. ho dato e preso tutto.

poi gli afterhours (ma perchè dopo la patti????)
lei ritorna e chiude mi pare con dancing barefoot duettando con manuel agnelli.
aspettavo il lancio dei suoi petrali, come ad ogni concerto, ma lo fa ora che ormai sono lontana.
ci mettiamo dove la gente inizia appena a strigersi per non sentire il freddo che è pungente e bastardo, nel parco con i vestiti bagnati.
su qualche canzone che mi piace veramente tanto spendo le mie ultime energie.
e su qualche rif accattivante cerco di scaldarmi.

non male gli afterhours..ma quello...è stato solo un concerto.

13 commenti:
che bella descrizione, sembra quasi di essere stati lì con te!
ciao sore
Cory
la prossima volta non puoi mancare!!
8)
...ed io prima bloccata nel traffico...poi bloccata dalle persone con cui ero, che volevano mangiare aspettando che spiovesse...
nessuno pensava che avrebbe cantato con il diluvio!! cazzo però!!!
la fortuna aiuta gl audaci
cmq la patti ha cantato dalle 21.30 alle 21.50...molto più di 45 "miseri" minuti. è la pioggia che è durata 3/4 d'ora.
sì...e io mi sono rimbecillita...correggo: 21.30-22.50
mmm..può darsi..io ero risucchiata in un tunnel parallelo
8)
tranki, si era capito!
8)
e cmq sono stata davvero felice, nonstante ci abbia rimesso in salute, d'esser lì con te...che tu lo credo o meno.
grazie.
p.s. spero di poter passare 1000 altre sere così, al tuo fianco. e che tu ed io saremo ancora un noi.
adesso ho capito cosa mi sono persa!
(e certe cose non tornano mai più così...)
loopa
creeremo un'altra occasione simile!
8)
Ti ho trovato per caso.. carino il tuo blog.
Passerò di nuovo a trovarti.
grazie dark.. ti aspetto volentieri!
Posta un commento