sabato 7 febbraio 2009

http://www.myspace.com/presidioinnse

Siamo i 50 dipendenti di INNSE, purtroppo divenuti 49 in seguito alla scomparsa del caro compagno Giuseppe, stroncato lunedì 21 Luglio da un infarto causato probabilmente dalla stressante situazione degli ultimi periodi.

Dopo aver ricevuto le raccomandate dalla nostra azienda in data 31 Maggio che sancivano l'apertura della procedura di mobilità, ci siamo radunati davanti ai cancelli chiusi della fabbrica e dopo aver eluso la sorveglianza di polizia, vigilantes privati e tirapiedi del padrone, abbiamo occupato lo stabilimento e proclamato assemblea permanente. Il 3 giugno decidiamo di continuare a lavorare contro l'imposizione del padrone che vuole fermare l'officina. Proseguiamo le lavorazioni in corso, incontriamo i clienti gestendo direttamente come operai, produzione, servizi e presidiando la fabbrica giorno, notte e festivi.

Questa officina funziona, nonostante qualcuno ne dica il contrario, è l'unica risorsa per noi e le nostre famiglie, siamo determinati a difenderla fino alle estreme conseguenze. 
Il padrone Silvano Genta la acquisto’ due anni or sono dalla amministrazione controllata ottenendo sgravi e prezzi stracciati, dichiarando nelle sedi istituzionali della Provincia di volerla rilanciare .
Genta ha concluso la procedura licenziandoci tutti il 25 Agosto, pur avendo davanti un industriale bresciano pronto a rilevare la INNSE. La commissione regionale non ha potuto far altro che registrare il mancato accordo ed aprire la mobilita’. A cosa serve la commissione regionale è la domanda che ci facciamo tutti. Abbiamo chiesto al prefetto di imporre a Genta la sospensione dei licenziamenti in attesa dell'incontro di Roma del 2 Settembre, non ha potuto farlo. Anche il più scalcinato ed irregolare padrone ha più potere di qualunque istituzione, e' una amara scoperta. 
La riunione al Ministero dello Sviluppo Economico doveva aprire la trattativa fra il vecchio ed il nuovo padrone ma non e' servita nemmeno a far ritirare i licenziamenti.
Genta ha detto no anche al Ministero. Una nuova riunione viene convocata per il 12 Settembre a Roma, noi abbiamo continuato a lavorare anche se licenziati.

Il giorno 10 Settembre, giorno di paga, non arriva un euro, eppure nella lettera di licenziamento e' scritto che avrebbe pagato il preavviso. La risposta e' immediata, blocco di via Rubattino per tutto il giorno.
Genta non solo non paga, ma si rifiuta di venire a Roma al Ministero, salta la riunione del 12.
All'alba del 17 Settembre alle 05:30 la forza pubblica entra in fabbrica mette alla porta gli operai che presidiavano lo stabilimento di notte, blocca l'entrata del primo turno.
La fabbrica e' messa sotto sequestro. Un fatto nuovo… agli operai viene impedito con la forza il "poter lavorare". Un crollo verticale della credibilità di tutte le tanto decantate "politiche del lavoro", un crollo della cedibilità delle istituzioni politiche che non riescono a fermare un padrone come Genta. Ora siamo in mezzo alla strada, davanti ai cancelli della fabbrica. Noi siamo fuori ma e' fuori anche Genta, come si risolverà e' ancora tutto da vedere.
Noi resisteremo.!!!! GIU’ LE MANI DALLA INNSE!

Un 'officina che chiude sono posti di lavoro persi per sempre.Vi ringraziamo per la vostra solidarietà, siatene orgogliosi

http://www.petitiononline.com/INNSE/

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