giovedì 6 settembre 2007

ripensavo recentemente alle polemica di qualche mese su fa al concerto del 1 maggio di roma, quando l'osservatore romano ha tacciato il conduttore rivera di terrorismo poichè aveva attaccato il Papa, e la Chiesa che "non si è mai evoluta": "Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana" aveva detto più o meno dal palco.

dal corriere della sera leggo che in risposta(la versione online del quotidiano cattolico non sembra avere un'archivio consultabile) le testuali parole erano state: «Anche questo è terrorismo. È terrorismo lanciare attacchi alla Chiesa. È terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell'amore, l'amore per la vita e l'amore per l'uomo. È vile e terroristico - stigmatizza ancora l'organo della Santa Sede - lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa, sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile. Ed usando argomenti risibili, manifestando la solita sconcertante ignoranza sui temi nei quali si pretende di intervenire pur facendo tutt'altro mestiere».

ora, non voglio entrare nella merito della disputa, che tra l'altro sembra ampiamente archiviata dall'attenzione mass mediatica e dal dibattito politico, nel casetto cose scomode da far passare al più presto in secono piano.

mi piacerebbe invece riflettere su alcune personalità lontane della quella piazza rossa, retaggio di un anticlericalismo ateo e comunista, troppo impegnata in un culto della personalità di stampo stalinista, presa dai trastullamenti di un amore libero e immorale, fornicatrice e se possibile anche drogata. quella folla facilmente eccitabile in effetti assomiglia troppo alle masse devote delle parate militari e ginniche dei regimi comunisti al di la della cortina di ferro.
ed in effetti mi pareva di aver letto da qualche parte che il collosseo avesse qualcosa di tristemente simile ai gulag siberiani.

no no per l'amor del signore, parliamo di cose serie, parliamo di grandi personaggi che hanno fatto grande la storia del nostro Paese. parliamo di chi ha fatto il nostro Paese.

vediamo: c'era un tizio una volta, si chiamava Garibaldi. l'eroe dei due mondi, uomo senza ideologie,sottomesso alla monarchia e repubblicano nel cuore, pronto a mettere la spada a disposizione del re pur di vedere la sua Italia libera e unita.. si si proprio quello a cui è intitolata la tua via..quello che ci è stato corteggiato da Lincoln (gli offre il comando delle truppe nordiste), da Palmestron, da La Marmora..acclamato in tutto il mondo da milioni di persone e guida per moderati e democratici; eletto deputato nei parlamenti di mezzo mondo (a MOntevideo, nell'Uruguay; nel regno di Sardegna; a Roma; a Parigi). Proprio quello che disse la celebra frase: "qui si a l'Italia o si muore"..già..ma disse anche: "il papa è il demonio", un pò meno celebre.
afferma in un manifesto: "in Italia bisogna assicurare la libertà messa in pericolo da clericalismo e dai suoi complici"... se non è terrorismo questo!!!

ce n'era un altro, questo non ve lo siete dimenticati, era Camillo Benso, conte di Cavour.. si si proprio l'esponente più brillante della Destra storica. quello che impresse la svolta liberoscambista alla politica economica piemontese. il liberale moderato che vedeva nel libero scambio sinonimo di progresso ed espansione del benessere genrale.. bhè proprio lui, quel terrorista di Cavour, seguì una politica ecclesiastica volta alla laicizzazione del matrimonio, regolandolo come un mero contratto civile (il progetto naufragò). riusci a ridurre il numero degli ordini ecclesiastici negli stati sardi; a incamerare i beni di quelli soppressi, destinandoli alla beneficenza e all'insegnamento; a togliere alle congregazioni religiose personalità giuridica.

non vorrei neanche scomodare quell'intrigante bandito di nome Giuseppe Mazzini che addirittura portò avanti il progetto terroristico della Terza Roma: "dopo la Roma degli imperatori, dopo la roma dei papi, verrà la Roma del Popolo"

Direi proprio che l'Italia, una e indipendente, porta un vizio d'origine: un Paese nato grazie all'azione,al sacrificio,alla brilantezza e all'amor di patria di esponenti terroristici.

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